Comporre il puzzle della vita
Una Nota da Neale…
Miei cari amici…
Settimana scorsa abbiamo dato un’occhiata alla Visualizzazione come strumento nella creazione dell’Esperienza Sacra. Vorrei continuare oggi questa esplorazione, esaminando il concetto di “visualizzazione” da una prospettiva completamente diversa.
Negli ultimi anni abbiamo sentito un bel po’ dalla scienza medica sulle “cellule staminali indifferenziate”. Sono cellule umane che non hanno assunto una particolare forma. In sostanza il corpo le “convince”, attraverso un processo biochimico, ad assumere forme specifiche e particolari — cellule del crevello, cellule del cuore, cellule del fegato, cellule del follicolo pilifero… qualunque cosa.
Ora la scienza medica sta trovando modi per (1) raccogliere cellule indifferenziate — le cosiddette “cellule staminali” — dal corpo umano (come quelle che si trovano, ad esempio, nel cordone ombelicale dei neonati che viene eliminato) e (2) “convincerle” fuori dal corpo a formarsi in cellule di qualsiasi organo o parte del corpo si desideri. In questo modo i medici di domani sperano di riuscire a coltivare, ed in seguito iniettare in parti del corpo danneggiate, delle cellule sane che permetteranno agli organi danneggiati di rigenerarsi in forma completa e sana. Non siamo così lontani da questo tipo di Medicina Rigenerante.
Mi è stato fatto capire che l’energia pura della Vita, nella sua forma sub-molecolare, è analoga, al micro-livello, a questo processo a livello cellulare umano.
L’energia nella sua forma più pura è semplicemente materia sub-molecolare indifferenziata che non è ancora stata “convinta” ad assumere specifiche caratteristiche e ad unirsi ad altra materia sub-molecolare per prendere la forma di qualcosa in particolare che chiamiamo manifestazione fisica.
Ma questo sembra molto l’effettiva “creazione” nel vero senso della parola, e non semplicemente il “ricordare” ciò che è stato, che è e che sempre sarà. Così l’ho chiesto a Dio, e ciò che ho avuto è stata una risposta straordinariamente chiara ed incisiva.
Ciò che è sempre stato, che è, e che sarà sempre, esiste nel Momento Continuo del Qui-e-Ora in modo molto simile ai pezzi di un puzzle che sono stati rovesciati da una scatola e ora sono su un tavolo. L’immagine intera di ciò che E’, è lì, sempre e per sempre — ma questi pezzi (o elementi di energia) devono essere collegati in un certo modo per far emergere una particolare immagine.
Ciò che fa in modo che i pezzi del Puzzle Cosmico coagulino in questo modo è il potere di attrazione dell’energia focalizzata in modo magnetico, attraverso lo strumento che chiameremmo “attenzione”. La tua attenzione determina il disegno, radunando dalla zuppa cosmica gli elementi del “puzzle” che sono sempre lì, ma che possono non esser visti dalla tua prospettiva in modo che formino un particolare disegno.
Le onde cerebrali vengono emesse dalla nostra Mente nel momento in cui concepiamo una cosa. Queste onde cerebrali — onde di pura energia che oscillano ad una particolare frequenza — attraggono l’energia come farebbe un magnete, e in breve un disegno emerge nella Mente.
E quindi non stiamo in effetti creando qualcosa, ma focalizzandoci su ciò che è sempre lì, stiamo producendo un disegno di vibrazione energetica che ci permette di vedere in una forma riconoscibile ciò che è sempre lì — come guardare gli stessi pezzi del puzzle che sono sempre stati sul tavolo, ma ora in uno schema che li connette in un modo specifico.
Ha senso tutto ciò? Ho cercato di spiegare il processo della Visualizzazione in un modo che tutti possano comprendere.
La prossima settimana vedremo come si può usare questo strumento nella vita quotidiana.
Abbracci e Amore,
Neale
P.S.: i pensieri esposti sono tratti da The Holy Experience, un libro completo (in inglese) scritto da me, che potete scaricare gratis da www.nealedonaldwalsch.com. Cliccate semplicemente sull’icona Free Resources (risorse gratuite).
Domanda & Risposta
Come posso parlare con Dio?
Caro Neale… Ero ad una delle sue lezioni. Ho letto il suo libro Quando Tutto Cambia, Cambia Tutto, e ho così tante paure che non so da dove iniziare a parlarne. Il mio più grande cambiamento — mio marito, il mio migliore amico, è stato ucciso nel 2006. Da allora io non sono più stata la stessa. Mi assale la paura di restare senza casa, la paura dell’abbandono, e la paura che non ci sia anima al mondo che possa amarmi ed accompagnarmi nella vita. Da qualche parte lungo il cammino Dio mi ha abbandonata… e ora non so come potrei affidarmi a lui, e a credere che mi conduce sempre a giorni migliori. Sono bloccata in uno stato depressivo. Un giorno va bene; l’altro va male… Signor Walsch, come posso parlare con Dio? A quanto pare pregarlo non funziona molto bene. Come posso presentarmi a Dio in modo da avere una pausa ed iniziare a vivere una vita in pienezza? Ho ascoltato la sua storia… mi ha fatta piangere. Grazie per la condivisione, signor Walsch. Cordialmente, Thien
Neale Risponde
Mia cara Thien… Sono così felice che tu mi abbia scritto. Grazie per esserti messa in comunicazione con me… e con Dio. La prima cosa che voglio che tu faccia è trovare una copia di Accanto a Dio. Per favore leggilo subito.
La tua Anima vuole che tu legga questo libro esattamente ora. Non aspettare a farlo. Fallo ora. Procurati una copia del libro e leggila. Grazie.
Sono molto, molto dispiaciuto di sapere della perdita di tuo marito-e-migliore-amico. So quanto debba essere devastante per te, e sarai triste per questo per il resto della tua vita — ed è giusto così.
Anima dolce, Felici più di Dio ci dice che tristezza ed infelicità non sono la stessa cosa. Ecco un estratto da quel meraviglioso libro:
C’è differenza tra tristezza ed infelicità. Durante la stesura di questo libro la mia cagnolina, Lady, è morta. Era stata la mia compagna per più di 14 anni. Negli ultimi 12 mesi era diventata sempre più piena di dolori, dovuti ad una serie di malanni e patologie.
Verso la fine era diventata molto sorda e camminava a fatica. Negli ultimissimi giorni non riusciva neanche più ad alzarsi. Fui triste quando morì, ma non infelice. Riesci a vedere la differenza?
Non è una differenza di poco conto. Non è una distinzione irrilevante.
Ero triste perchè Lady non era più con me, ma ero felice perchè non soffriva più. Ero felice — molto felice — che lei fosse andata avanti nel suo viaggio, celebrando il suo Giorno della Continuazione. Ero addirittura “felice di essere triste”, poiché la mia tristezza mi diceva qualcosa su me stesso. Diceva che ero premuroso. Diceva che amavo. Diceva che ero umano, e che nonostante il modo in cui il mondo si mostrava intorno a me, desensibilizzando tutti, io ero rimasto in contatto con la mia umanità.
Si, ero felice della mia tristezza, e di ciò che mi diceva su Chi Sono. Mi faceva sentire bene essere triste. La tristezza non deve rendere infelici.
Usata come segnale di dove sei sul tuo sentiero evolutivo, la tua tristezza può essere una fonte di conferma interiore della profondità dei tuoi sentimenti, e quindi di chi sei come persona e come essere spirituale.
Perciò, quando qualcuno muore, permettiti di piangere. Quando qualcuno ti ferisce, permettiti la tristezza. E soprattutto quando tu ferisci qualcuno, permetti alla tristezza di accompagnare il tuo rammarico. Dai a te stessa il dono della tristezza e scoprirai che guarirai più velocemente da qualsiasi esperienza che tenderebbe a farti dimenticare la tua vera identità.
Ciò che sto dicendo è che la tua tristezza per una qualunque cosa non deve impedirti di essere felice più di Dio — felice più di quanto fossi prima.
La felicità è qualcosa che si accumula. Più la senti più aumenta. Mi sento più felice ora di quanto lo fossi nei giorni prima che Lady si coricasse per l’ultima volta. Sono più felice ora di quando avevo 50 anni, più felice di quando ne avevo 30, più felice, in realtà, di quanto lo sia mai stato in vita mia.
E ho imparato come accogliere la mia tristezza e tenerla dentro la mia felicità, rendendola quindi una parte meravigliosa. Ho imparato davvero che la “felicità” si raggiunge attraverso il semplice processo di abbracciare la vita così com’è.
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Ora, Thien, naturalmente non intendo paragonare la morte del mio cane con la perdita di tuo marito. Per favore non vederla in questo modo. Sto semplicemente sperando di lasciare che il mio libro Felici più di Dio dica una cosa importante. Se ne hai occasione, spero anche che tu permetta a te stessa di leggere questo libro. Potrebbe aiutarti molto in questo momento.
Per favore, leggi questi libri. E poi rimettiti in contatto con me, e parliamo di come puoi andare avanti nella tua vita in modo gioioso!
Mi hai chiesto come poter avere una tua personale Conversazione con Dio. Nel modo in cui l’ho sperimentata, ci sono Cinque Passaggi per avere una Conversazione con Dio:
1. Riconoscere che C’E’ un Dio, e che è possibile avere una conversazione con Ciò Che C’E’.
2. Riconoscere che TU sei degno e in grado di avere questa conversazione.
3. Notare che tu stai avendo questa conversazione SEMPRE, e che semplicemente la stai chiamando in un altro modo. Potrebbe essere qualsiasi cosa, dai tuoi pensieri più elevati, alle parole della prossima canzone che sentirai, all’affermazione casuale di un amico che hai appena incontrato per strada o ad una festa o al supermercato.
4. Non METTERE IN DUBBIO e non RIFIUTARE la validità della risposta che hai ricevuto.
5. AGISCI in base all’informazione ricevuta.
Questi passaggi ti porteranno dritta alla stessa esperienza che ho avuto io — e che continuo ad avere.
Grazie per avermi scritto, amica mia. Spero che la mia risposta ti sia stata d’aiuto.
Ti invio pace e amore.
Neale