Una Nota da Neale
Parliamo di contentezza?
Miei cari amici…
Un Passo Importante verso l’Auto-Consapevolezza è la Contentezza.
E’ uno stato elevato dell’essere, e generalmente lo si raggiunge solo dopo un’esperienza di vita ricca e varia ed una sincera contemplazione. Mi è stato detto che solo uno su quattro umani raggiunge questo stato nella propria vita, e, di questi, quasi tutti nei loro ultimi anni.
La contentezza è uno stato dell’essere che esprime la “totale approvazione” di un essere umano del modo in cui gli vanno le cose. E’ una totale e positiva accoglienza della sua attuale condizione fisica, mentale e spirituale. E’ assoluto amore di sé, perdono di sé e auto-accettazione.
In uno stato di Contentezza non c’è bisogno che nulla sia diverso da come è in questo momento, riguardo al proprio corpo, alla propria mente, al proprio spirito, alla propria esperienza interiore e alle proprie circostanze esterne. E’ una sensazione di perfezione e un’esperienza di quieta pace interiore. E’ assenza di auto-recriminazione e di auto-critica. E’ presenza di autostima.
La contentezza viene spesso raggiunta a tappe, o “passi minori”. Non tutti questi passi devono essere fatti. E’ possibile “saltarne” qualcuno. Ma la maggior parte delle anime si muove attraverso la maggior parte di queste tappe.
I passi minori verso la Contentezza verranno descritti qui nelle prossime settimane. Di seguito i primi due.
L’Abbandono
La prima tappa, o passo minore, nel viaggio verso la Contentezza è l’abbandono. E’ il momento nel Ciclo Continuo della Vita in cui la mente nota consapevolmente che l’anima è emersa dall’unità con L’Essenza. Questo a volte accade nell’età compresa tra la nascita e i 3 mesi, quando il bambino diventa consapevole di non essere più In Unione con Il Tutto.
La mente inizia immediatamente a cercare una spiegazione a questo fatto, e durante le prime settimane di vita fisica del corpo, il giovane essere umano è avvolto in una Storia Culturale che soddisfa questo desiderio della mente. E’ la Storia della Separazione.
Un’esposizione ripetuta a questa Storia, attraverso il sentirla e risentirla, e attraverso lo sperimentarla direttamente nella realtà esterna, fa in modo che l’umano bambino abbandoni la propria Consapevolezza Interiore di Unità Con Il Creatore. Questa è una parte naturale del Processo di Auto-Consapevolezza.
In questo processo:
– Primo, l’Essere Sacro conosciuto come umano bambino diventa consapevole di Se Stesso.
– Secondo, diventa consapevole dell’Altro.
– Terzo, arriva a comprendere che il Sé di cui ora è consapevole è Individuale — un Essere Fine a Se Stesso.
Esiste all’interno della consapevolezza di questo giovane umano la memoria di un’Essenza Più Grande, di un Essere Più Grande, del quale è una parte — ma egli non sperimenta più l’essere parte di Questa Essenza. In un momento imprecisato abbandona questa memoria a favore dell’esperienza che sta avendo al momento. L’Abbandono è un passo che viene compiuto dal 100% degli esseri umani.
Non è un momento triste nell’evoluzione dell’Essere, ma un segnale di crescita. Sarebbe triste (in termini umani) solo se la mente dell’Essere non crescesse mai al di là di questo punto.
La Necessità
La seconda tappa, o passo minore, nel cammino verso la Contentezza è il requisito. E’ il momento in cui la mente inizia a sperimentare il desiderio naturale di un’esperienza dell’Essenza dalla quale intuitivamente sa di essere emerso — anche se, a livello umano, il bambino ha il naturale desiderio della propria madre.
L’Essere ora comprende di essere separato dall’esperienza che desidera avere. La giovane mente inizia a cercare una risposta a questa consapevolezza. Ci dev’essere qualcosa che possa fare. Ha imparato ad accontentare la propria madre terrestre facendo certe cose in un certo modo. Forse, ragiona la giovane mente, può compiacere il suo Creatore Invisibile nello stesso modo — facendo certe cose.
Questa valutazione infantile totalmente incomprensibile, se non completamente sbagliata, viene poi confermata dai mentori adulti del bambino che dimostrano all’Essere, attraverso azioni e parole, sempre più della Storia Culturale Umana della Separazione.
Ad un certo punto il giovane Essere viene reso consapevole che c’è, in effetti, qualcosa che possa fare — di fatto, la necessità di fare determinate cose — perché gli sia permesso ritornare nell’unione con con quell’Essenza, che aveva sperimentato una volta.
(L’Essenza viene chiamata in molti modi, a seconda di dove è nato l’Essere sulla Terra. Per lo scopo di questa discussione verrà usata la parola “Dio”).
Il giovane Essere inizierà ad assimilare le idee, acquisite interamente nel suo contesto, di non essere buono, di non essere meritevole, abbastanza da ritornare a Dio semplicemente rimanendo nel suo stato naturale. L’Essere allora cerca ogni modo e maniera possibili per diventare meritevole. Desidera fare ciò che è necessario per poter ritornare a Dio e per avere di nuovo l’esperienza di Dio. Ora capisce del tutto di essere separato da Dio ed accetta pienamente che esista una necessità a cui adempiere per porre fine alla questa condizione. La Necessità è un passo intrapreso all’incirca da otto su dieci esseri umani.
Non è un momento triste nell’evoluzione dell’Essere, ma un segnale di crescita, poiché l’Essere ha capito che la sua “casa” è con Dio, e desidera fare qualcosa per ritornarvi. Sarebbe triste (in termini umani) solo se la mente dell’Essere non crescesse mai al di là di questo punto.
(Bisognerebbe notare che tutti gli esseri umani molto giovani immaginano che potrebbe esserci qualcosa che si possa fare per poter sperimentare di nuovo l’essere Uno con L’Essenza, ma che non a tutti viene detto che esiste una necessità che devono soddisfare per poterlo fare. Alcuni non sentono mai questa idea, e quindi evitano di abbracciarla come propria verità. Ad una piccola porzione di giovani umani in realtà viene detto che non c’è nulla che debbano fare per ritornare all’Essenza. Altri ancora — probabilmente la più piccola percentule di tutte — vengono cresciuti in una sotto-cultura che dice loro che essi stessi sono questa Essenza alla quale desiderano tornare. Di gran lunga la maggior parte degli Esseri in via di sviluppo — come evidenziato sopra, probabilmente otto su dieci — viene cresciuta in un ambiente che parla ripetutamente di una necessità che deve essere soddisfatta per ritornare a Dio).
Nella prossima puntata: Risentimento, Discussione, e Discernimento — i passi minori finali per raggiungere la Contentezza.
Con Amore,
Neale