Lettere a Neale

Come posso parlare con Dio?

Caro Neale… Ero ad una delle sue lezioni. Ho letto il suo libro Quando Tutto Cambia, Cambia Tutto, e ho così tante paure che non so da dove iniziare a parlarne. Il mio più grande cambiamento — mio marito, il mio migliore amico, è stato ucciso nel 2006. Da allora io non sono più stata la stessa. Mi assale la paura di restare senza casa, la paura dell’abbandono, e la paura che non ci sia anima al mondo che possa amarmi ed accompagnarmi nella vita. Da qualche parte lungo il cammino Dio mi ha abbandonata… e ora non so come potrei affidarmi a lui, e a credere che mi conduce sempre a giorni migliori. Sono bloccata in uno stato depressivo. Un giorno va bene; l’altro va male… Signor Walsch,  come posso parlare con Dio? A quanto pare pregarlo non funziona molto bene. Come posso presentarmi a Dio in modo da avere una pausa da tutto ciò, ed iniziare a vivere una vita piena? Ho ascoltato la sua storia… mi ha fatta piangere. Grazie per la condivisione, signor Walsch. Cordialmente, Thien

Neale Risponde

Mia cara Thien… Sono così felice che tu mi abbia scritto. Grazie per esserti messa in comunicazione con me… e con Dio. La prima cosa che voglio che tu faccia è trovare una copia di Accanto a Dio. Per favore leggilo subito.

La tua Anima vuole che tu legga questo libro esattamente ora. Non aspettare a farlo. Fallo ora. Procurati una copia del libro e leggila. Grazie.

Sono molto, molto dispiaciuto di sapere della perdita di tuo marito-e-migliore-amico. So quanto debba essere devastante per te, e sarai triste per questo per il resto della tua vita — ed è giusto così.

Anima dolce, Felici più di Dio ci dice che tristezza ed infelicità non sono la stessa cosa. Ecco un estratto da quel meraviglioso libro:

C’è differenza tra tristezza ed infelicità. Durante la stesura di questo libro la mia cagnolina, Lady, è morta. Era stata la mia compagna per più di 14 anni. Negli ultimi 12 mesi era diventata sempre più piena di dolori, dovuti ad una serie di malanni e patologie.

Verso la fine era diventata molto sorda e camminava a fatica. Negli ultimissimi giorni non riusciva neanche più ad  alzarsi. Fui triste quando morì, ma non infelice. Riesci a  vedere la differenza?

Non è una differenza di poco conto. Non è una  distinzione irrilevante.

Ero triste perchè  Lady non era più con me, ma ero felice perchè non soffriva più. Ero felice — molto felice — che lei fosse andata avanti nel suo viaggio, celebrando il suo Giorno della Continuazione. Ero addirittura “felice di essere triste”, poiché la mia tristezza mi diceva qualcosa su me stesso. Diceva che ero premuroso. Diceva che amavo. Diceva che ero umano, e che nonostante il modo in cui il mondo si mostrava intorno a me, desensibilizzando tutti, io ero rimasto in contatto con la mia umanità.

Si, ero felice della mia tristezza, e di ciò che mi diceva su Chi Sono. Mi faceva sentire bene essere triste. La tristezza non deve rendere infelici.

Usata come segnale di dove sei sul tuo sentiero evolutivo, la tua tristezza può essere una  fonte di conferma interiore della profondità dei tuoi sentimenti, e quindi di chi sei come persona e come essere spirituale.

Perciò, quando qualcuno muore, permettiti di piangere. Quando qualcuno ti ferisce, permettiti la tristezza. E soprattutto quando tu ferisci qualcuno, permetti alla tristezza di accompagnare il tuo rammarico. Dai a te stessa il dono della tristezza  e scoprirai che guarirai  più velocemente da qualsiasi esperienza che tenderebbe a farti dimenticare la tua vera identità.

Ciò che sto dicendo è che la tua tristezza per una qualunque cosa non deve impedirti di essere felice più di Dio — felice più di quanto fossi prima.

La felicità è qualcosa che si accumula. Più la senti più aumenta. Mi sento più felice ora di quanto lo fossi nei giorni prima che Lady si coricasse per l’ultima volta. Sono più felice ora di quando avevo 50 anni, più felice di quando ne avevo 30, più felice, in realtà, di quanto lo sia mai stato in vita mia.

E ho imparato come accogliere la mia tristezza e tenerla dentro la mia felicità, rendendola quindi una parte meravigliosa. Ho imparato davvero che la “felicità” si raggiunge attraverso il semplice processo di abbracciare la vita così com’è.

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Ora, Thien, naturalmente non intendo paragonare la morte del mio cane alla perdita di tuo marito. Per favore non vederla in questo modo. Sto semplicemente sperando di fare in modo che il mio libro Felici più di Dio dica una cosa importante. Se ne hai occasione, spero anche che tu permetta a te stessa di leggere questo libro. Potrebbe aiutarti molto in questo momento.

Per favore, leggi questi libri. E poi rimettiti in contatto con me, e parliamo di come puoi andare avanti  nella tua vita in modo gioioso!

Mi hai chiesto come poter avere una tua personale Conversazione con Dio. Nel modo in cui l’ho sperimentata, ci sono Cinque Passaggi per avere una Conversazione con Dio:

1. Riconoscere che C’E’ un Dio, e che è possibile avere una conversazione con Ciò Che C’E’.

2. Riconoscere che TU sei degno e in grado di avere questa conversazione.

3. Notare che tu stai avendo questa conversazione SEMPRE, e che semplicemente la stai chiamando in un altro modo. Potrebbe essere qualsiasi cosa, dai tuoi pensieri più elevati, alle parole della prossima canzone che sentirai, all’affermazione casuale di un amico che hai appena incontrato per strada o ad una festa o al supermercato.

4. Non METTERE IN DUBBIO  e  non RIFIUTARE la validità della risposta che hai ricevuto.

5. AGISCI in base all’informazione ricevuta.

Questi passaggi ti porteranno dritta alla stessa esperienza che ho avuto io — e che continuo ad avere.

Grazie per avermi scritto, amica mia. Spero che la mia risposta ti sia stata d’aiuto.

Ti invio pace e amore.

Neale

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