Parliamo Di Paura…

Una Nota da Neale

Miei cari amici…

Una donna mi ha scritto sul sito qualche giorno fa chiedendomi se andava bene esprimere apertamente ed autenticamente agli altri le sue paure sulle cose nella sua vita. Sentiva che, così facendo, stava offrendo un esempio agli altri, rendendo possibile anche a loro essere aperti e onesti sulle proprie paure — e quindi guarirle.

Voleva sapere se avesse senso a livello spirituale, secondo Conversazioni con Dio. Mentre preparavo la risposta, mi sono reso conto che stavo producendo qualcosa che desideravo che tutti potessero vedere e leggere. E’ uno dei più precisi, concisi, chiari e spiritualmente lucidi discorsi che siano arrivati attraverso me sulla Via e sul Perché della Vita così com’è.

Sono spinto a condividerlo con voi, miei membri del team spirituale, dal Dipartimento Per Cosa Vale La Pena. Per favore sentitevi liberi di trasmetterlo a chiunque, e ovunque, desideriate. Ecco la risposta:

Mia Cara Jeannette… Per come la capisco io, l’Anima migra (in un certo senso) dal Regno dell’Assoluto (chiamato anche Il Regno dello Spirituale) al Regno del Relativo (chiamato anche Il Regno del Fisico) per poter sperimentare totalmente la pienezza di Chi e Cosa E’ Davvero: vale a dire… la Divinità Personificata.

Il più grande desiderio di Dio è sperimentare Se Stesso completamente, in tutta la sua gloria. Ma nel Regno dell’Assoluto non esiste nient’altro CHE Dio… nient’altro CHE gloria.. e quindi, Dio può conoscere Se Stesso assolutamente, ma l’esperienza di Se Stesso può verificarsi solamente nel Regno del Relativo, dove la Totalità di Dio esiste in termini relativi.

Quindi noi sperimentiamo, nella vita fisica, ciò che chiamiamo “bene” e “male”, “felicità” e “tristezza”, “gioia” e “dolore” — e tutte le condizioni che la nostra consapevolezza limitata ci porta a definire come “dualità” nelle nostre vite.

Ma quando la nostra consapevolezza aumenta, iniziamo a vedere tutto questo come Una Singola Energia — la chiamerò Energia Essenziale — che semplicemente si manifesta in forme diverse. Come esempio, utilizziamo l’apparente dualità di “caldo” e “freddo”. Spesso vediamo queste condizioni come due cose diverse — persino “opposte” — ma guardate da lontano vediamo che sono semplicemente gradi variabili della STESSA cosa… che chiamiamo “Temperatura”.

Allo stesso modo, ogni aspetto della vita è semplicemente la stessa cosa, la Divinità,  che si esprime in gradi variabili. Anche la Paura è semplicemente Amore — l’Essenza essenziale — che si esprime in grado minore. Se non Amassimo niente, non Avremmo Paura di niente. Riuscite a vederlo?

Una volta che lo abbiamo visto, non critichiamo niente, non condanniamo niente, non rifiutiamo niente, ma abbracciamo e accettiamo tutto nella vita come Espressione Perfetta della Perfezione Stessa.

Così facendo, l’energia che abbiamo nei confronti di qualsiasi situazione, evento o circostanza, cambia sensibilmente, spostandosi da ciò che chiameremmo “negativo” a ciò che chiameremmo “positivo” — e questo, di rimando, cambia notevolmente l’energia che proiettiamo, che inviamo all’esterno, riguardo a qualsiasi particolare circostanza. Riversando la nostra energia positiva completamente su quella circostanza od evento, la nostra esperienza di essa viene trasformata. Non “soffriamo” più — anche se potremmo ancora essere nel dolore (emozionale o fisico).

In Conversazioni con Dio ci viene insegnato che il “dolore” è una circostanza oggettiva, mentre la “sofferenza” è il risultato del pensiero che abbiamo sul dolore. La sofferenza ha luogo quando il nostro pensiero riguardo al nostro dolore è che “questo non dovrebbe succedere. E’ sbagliato. Non è giusto”, eccetera. Ma quando accettiamo il nostro dolore come l’espressione Perfetta della Perfezione Stessa (come potrebbe sperimentare una madre durante il parto), la nostra sofferenza scompare e si dissolve. Il dolore può rimanere, ma la sofferenza scompare. Anche la morte non viene sperimentata in modo negativo, ma come il Perfetto Prossimo Evento. Da qui: “Oh morte, dov’è il tuo dardo?” (Corinzi, 15:55 – n.d.t.).

Ora, mi hai chiesto della Paura, e sono d’accordo con te sul fatto che parlare autenticamente e apertamente (e anche ampiamente) delle nostre Paure, possa essere una cosa straordinariamente benefica. CcD dice: “Ciò cui resisti persiste, e ciò che guardi scompare. Cioè, smette di avere la sua forma illusoria”.

Questo è uno dei più grandi messaggi che ci è stato dato in Conversazioni con Dio.

Quindi si, parlare delle nostre Paure è potente, davvero. E si, sono d’accordo con te: fa da esempio agli altri, permettendo anche agli altri di “stare bene” col fatto che anche loro hanno delle Paure… e di stare bene nel parlarne.

Quello che inoltre osservo è che CI VUOLE “coraggio” nel farlo. Vivere secondo i concetti teologici avanzati di Conversazioni con Dio (che non è altro che chiarire delle ri-affermazioni delle più alte verità di tutte le grandi religioni del mondo) non è facile. (Fino a quando non lo è. Fino a quando non diventa una seconda natura. Fino a quando non esprime facilmente e continuamente la nostra VERA natura). Quindi, sebbene tu non abbia condiviso con noi la tua “storia” per poter sentire cori di plauso per il tuo coraggio, tuttavia è comprensibile e giustificabile che tu li senta. Tutti noi riconosciamo il coraggio quando lo vediamo, ed è naturale volerlo lodare.

Hai detto che parli delle tue Paure non per raccogliere lodi per il tuo coraggio, ma per dare un esempio ad altri che potrebbero aver paura di qualcosa nella propria vita, ma che sono riluttanti a parlarne. La tua intenzione non riduce in alcun modo il coraggio che ci vuole per affrontare la tua vita come hai fatto. Ecco perché ti ho scritto, in risposta alla tua prima affermazione, quanto segue:

“Mi unirò al coro di persone che ti hanno detto quanto tu sia coraggiosa! So che toccherai molte vite attraverso il vivere la tua nel modo coraggioso in cui hai scelto di farlo”.

Confermo gioiosamente ogni parola della mia prima risposta! E non ti vedo per niente come “ancòra confusa in qualche modo”, ma come straordinariamente chiara in ogni parola che hai scritto. In modo particolare nella tua affermazione riassuntiva: “Forse, invece di evitare comportamenti di paura, sarebbe meglio abbracciarli, abbracciarli come grandiosi poiché ora essi sono nell’apertura per poterli esplorare e scompariranno naturalmente?”. Questa è pura Conversazione con Dio, ri-affermata e ri-espressa.

Tu capisci le cose perfettamente, amica mia. E ora, possa tu sapere e sperimentare che Dio ti ha benedetta, e ti ha dato questa gloriosa opportunità di esprimere la gloria della Divinità Stessa — in, come, e attraverso te.

Con amore,
Neale

 

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