Perché Siamo Qui?
Una Nota da Neale
Miei cari amici…
Ogni settimana ricevo lettere dalle persone, che dicono che le loro vite sono nel caos, che niente sta andando bene, che stanno finendo i soldi, che le relazioni si stanno sgretolando o si sono sgretolate, che il lavoro è scialbo ed insipido, e che la vita stessa ha perso di significato e di gioia.
Sempre più persone, anche quelle di paesi benestanti, si sentono sconnesse, deluse, scoraggiate e depresse. Cosa c’è che NON VA qui… cosa pensate stia succedendo? Perché pare che non riusciamo a far funzionare la vita? E perché a così tante persone viene chiesto di lottare con queste circostanze schiaccianti?
Il problema ha a che fare con la nostra comprensione di base su Chi Siamo e Cosa E’ la Vita.
Perché siamo qui, in ogni caso?
Sulla terra, intendo.
Chi siamo, e perché siamo qui? Siamo semplici animali? Creature del cosmo, per così dire, che non detengono in sé alcun potere per avere un impatto o influenzare la propria realtà — e ancor meno crearla — ma soggette, invece, ai colpi e alle frecciate della sorte beffarda?
E qual E’ lo scopo della vita, dopotutto? E’ solo quello di vedere chi sarà l’Ultimo Uomo Sopravvissuto? O chi ha raccolto più giocattoli? O nel cosmo c’è in atto qualcosa di più grande, qualcosa di più significativo?
Io penso che ci sia. Credo che ci sia un Processo in atto che si sta svolgendo, nel quale stiamo impersonando un ruolo — la maggior parte di noi senza neanche saperlo.
La cosa affascinante di questo Processo è che non c’è bisogno che sappiamo di recitarvi un ruolo per potervi recitare un ruolo. Quindi il ruolo che la maggior parte di noi sta impersonando viene impersonato inconsciamente.
Se ho ragione su questo — e, a propostito, la maggior parte degli antichi mistici e dei moderni insegnanti spirituali è d’accordo con la mia osservazione — allora l’idea qui è di divenire consci. E cioè, di RISVEGLIARSI.
Ma come si fa? Facciamo in modo che questa sia la nostra domanda odierna.
Be’, non è leale porre una domanda senza proporre una risposta. Quindi ecco la risposta che propongo:
Ci risvegliamo risvegliando ciascun ALTRO.
Allora questa è la nostra opportunità, questo è il nostro invito. Siamo invitati a risvegliare ogni altra persona sul pianeta, a far sapere a ciascun altro che non siamo tutti matti, che niente è davvero come sembra, che siamo “caduti nella tana del coniglio” e stiamo vedendo le cose attraverso uno specchio, e che se diciamo le parole magiche possiamo vivere in questo modno illusorio in un modo che può effettivamente iniziare ad avere senso, che ci può portare nuovamente la gioia, che può porre termine all’enorme quantità di sofferenza umana, e che può permetterci di etichettare come un “successo” questo esperimento umano.
Le parole magiche che siamo invitati ad invocare sono queste: Niente di ciò che vedo è reale. Il mondo è un mondo di mia immaginazione e di mia creazione. Se voglio cambiarlo, tutto ciò che devo fare è cambiare il mio pensiero sul mondo. Dal mio pensiero sul mondo ha origine tutta la mia realtà.
Poi, dobbiamo fare in modo che anche gli ALTRI pronuncino le parole magiche. Ah.. questa è il vero trucco. Come facciamo a far capire agli ALTRI che stiamo creando tutti insieme questa attuale realtà — e che non deve essere così per forza?
Come possiamo far capire aagli ALTRI che non è necessario uccidere e combattere? Che c’è ABBASTANZA. C’è abbastanza cibo, c’è abbastanza vestiario, ci sono abbastanza abitazioni, c’è abbastanza energia, ci sono abbastanza opportunità, c’è abbastanza di tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere davvero felici. Ce n’è abbastanza per tutti. Tutto ciò che dobbiamo fare è condividere.
Cosa ci impedisce di condividere? Ironicamente, l’idea che “non ci sia abbastanza”. La paura che in qualche modo “finiremo” ciò di cui abbiamo bisogno. Se lo “finiamo”, poi cosa faremo?
E quindi, è tutto un discorso di sopravvivenza. Pensiamo di aver bisogno di ciò di cui abbiamo bisogno per poter sopravvivere, e poiché “non c’è abbastanza” di ciò di cui abbiamo bisogno, dobbiamo fare due cose: 1- PROTEGGERE la roba che abbiamo; e, 2. ottenerne DI PIU’.
Se pensassimo che c’è ABBASTANZA di tutto ciò di cui abbiamo bisogno per poter sopravvivere ed essere felici, tutte le nostre competizioni, tutti i nostri conflitti, tutto il nostro stress e pensiero e preoccupazione e fare la guardia potrebbero finire.
Sono venuto qui oggi per portare Buone Notizie: C’E’ ABBASTANZA.
Queste due semplici parole sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per cambiare la nostra realtà. Le abbracceremo? Riusciamo a crederci? La nostra vita — e il comportamento DELLA nostra vita — sarà la risposta a queste domande.
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Con amore,
Neale