Una Nota da Neale
Miei cari amici…
Dio è la fonte d’aiuto per la gente nel mondo, ma la maggior parte delle persone chiede a Dio il tipo sbagliato di aiuto — e anche allora non si rivolge a Dio se non quando è troppo tardi.
La maggior parte della gente chiede a Dio di cambiare le cose. Chiedono di cambiare le situazioni, le circostanze, e gli eventi della loro vita — non comprendendo che stanno chiedendo a Dio di annullare proprio le condizioni che loro, loro stessi, hanno co-creato.
Chiedono a Dio la pace sulla terra, e la bontà tra tutte le persone — mentre loro, loro stessi, continuano a creare l’opposto.
Chiedono a Dio salute, stabilità e sicurezza — mentre loro, loro stessi, continuano a creare l’opposto.
Chiedono a Dio che ciascuno abbia uguali opportunità di piena auto-espressione, di abbondanza, e di felicità personale — mentre loro, loro stessi, continuano a creare l’opposto.
E’ vero. Per tutto il tempo in cui noi umani inviamo preghiere a Dio, neghiamo che noi, noi stessi, stiamo continuando a creare l’opposto di ciò che diciamo di desiderare. E c’è una cosa di cui possiamo esser certi nella nostra relazione con Dio: Dio ci darà sempre il Libero Arbitrio, permettendoci di creare nella nostra esperienza collettiva qualsiasi cosa scegliamo di creare — anche quando viola lo spirito di tutto ciò che diciamo di voler creare.
Il principale problema che sta di fronte all’umanità oggi è il nostro assoluto rifiuto di accettare la responsabilità per le esperienze che noi, noi stessi, creiamo in collaborazione.
Ciò che Dio desidera profondamente che facciamo è permetterGli di darci potere. Ma quando ci rivolgiamo a Dio per il tipo sbagliato di aiuto nel momento sbagliato, ci togliamo potere, poiché dichiariamo di essere le vittime delle circostanze in cui ci troviamo.
Inoltre, avvaloriamo il nostro pensiero di essere impotenti nel cambiare le circostanze che abbiamo creato, e che ora Dio è l’unico che ci possa aiutare — se mai ci sia un “Dio”.
Fintanto che la maggior parte della gente penserà di subire le conseguenze degli eventi o delle circostanze della propria vita, si ritroverà a ripeterle, poiché non sarà consapevole di come o del perchè si siano presentate queste circostanze.
Questa è la dichiarazione, in 38 parole, della ragione precisa per cui la vita è così com’è sul Pianeta Terra oggigiorno.
Le persone non sono la conseguenza degli eventi e delle circostanze globali della loro vita, bensì sono collettivamente parte in causa.
Ogni evento e circostanza sulla Terra viene prodotto congiuntamente, e messo nella realtà collettiva come una creazione collaborativa della Collettività Stessa.
E la tragedia è che La Collettività non lo sa — o, peggio ancora, lo sa, e si comporta semplicemente come se non lo sapesse.
Molto di tutto ciò ha a che fare con la nostra comprensione della natura di Dio stesso. Addirittura esiste un essere chiamato “Dio”? Qual è la vera natura del Divino — e cosa vuole, di cosa ha bisogno, che cosa esige? Cosa fa in effetti nella nostra vita? Come interagisce la Divinità con l’Umanità? Qual è la natura della nostra relazione? Esiste persino?
E’ arrivato il momento di una conversazione mondiale su una questione di impatto globale e di significato universale.
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Con amore,
Neale