Un Nuovo Mondo di Eckhart Tolle

Tratto dal capitolo 2, pagine 47 – 49

Appunti di Katia Toninelli

Come abbiamo visto l’ego viene soddisfatto dall’avere, ma questa soddisfazione in realtà, è di breve durata. Rimane infatti latente un’insoddisfazione profonda, un senso di incompletezza, di non abbastanza. E se “non ho ancora abbastanza”, “non sono ancora abbastanza”. Ancora più potente dell’avere è per l’ego infatti la “bramosia”, il bisogno, di avere ancora di più.

L’ego non sopravvive a lungo senza la brama di avere di più, e questo è ciò che lo mantiene in vita, ancora più dell’avere. L’ego vuole più volere di quanto vuole avere. È un bisogno indotto, non è autentico. Il bisogno di avere di più, la sensazione di non avere abbastanza può trasformarsi in una profonda frustrazione, in inquietudine, ansia. Può portare a farci ammalare, un esempio è la bulimia, una patologia legata all’alimentazione. Le persone bulimiche hanno una fame insaziabile, in realtà chi ha veramente fame è la mente, non il corpo. In questo caso utile può essere portare attenzione al proprio corpo, cercare di ascoltare qual’è il suo bisogno reale.

Tutta l’energia dietro al desiderio di avere di più, genera un’energia contrastante di uguale intensità che alla fine ci porta alla rovina, nel frattempo ci rendiamo infelici e rendiamo infelici anche tutte le persone che ci stanno attorno. La maggior parte degli ego hanno desideri contraddittori vogliono cose diverse, in momenti diversi.
Non c’è un qualcosa che realmente può appagare a lungo un ego che brama, nessuna proprietà, nessun luogo, nessuna persona, nessun contenuto ci soddisferà mai. L’unica possibilità è quella di riconoscere questa forma-pensiero, e renderla conscia.

 

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