02.5 “I poveri di spirito”
Un Nuovo Mondo di Eckhart Tolle
Tratto dal capitolo 2, pagine 44 – 47
Appunti di Katia Toninelli
Molto spesso solo in prossimità della morte la gente si rende conto di quanto sia insignificante possedere. Ci si rende conto che le cose esteriori non hanno nessuna relazione con chi siamo noi veramente. Si passa la propria vita accumulando cose, oggetti, in realtà in punto di morte ci rendiamo conto che stavamo cercando qualcosa che era sempre stato a nostra disposizione, sempre lì: il nostro essere.
Quando Gesù disse: ” beati i poveri di spirito, perché loro è il Regno dei cieli” intendeva dire: beati coloro che non hanno nessuna identificazione, né con le cose, né con alcun concetto mentale che abbia un senso del sé. Un’antica pratica spirituale era infatti quella di abbandonare i propri beni, anche se la rinuncia ai propri averi non sempre equivale ad essere automaticamente liberi dal proprio ego. Le sfaccettature che può assumere sono infatti diverse, e immedesimandosi ad esempio in un immagine mentale di se stessi, l’ego può essere più forte che mai.
Ci sono persone che hanno rinunciato a tutto, ma che hanno un ego più grande di alcuni miliardari.
Il contenuto dell’ego può cambiare ma la struttura che lo mantiene in vita non cambia. L’opporsi al consumismo non basta, è solo un’altra forma- pensiero che anzi può diventare essa stessa identificazione. L’ego tende ad equiparare l’avere con l’essere, e vive attraverso il paragone, abbiamo bisogno infatti degli altri per avere un senso del sé, se viviamo in una società che ci dà valore rispetto a quanto e cosa possediamo. Se non riusciamo ad uscire da questa illusione collettiva siamo condannati a rincorrere il possesso per il resto della nostra vita, e la vana speranza di trovare in esso il valore e la pienezza del nostro senso del sé.
Nel momento in cui ci rendiamo conto che stiamo cercando attraverso un oggetto noi stessi, l’attaccamento viene meno, ed automaticamente, nel momento in cui io sono consapevole, avviene l’inizio della trasformazione della coscienza.
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