01.3 Le religioni: un idolo mentale
Un Nuovo Mondo di Eckhart Tolle
Tratto dal capitolo 1, pagine 22 – 25
Appunti di Katia Toninelli
Scoperte scientifiche, invenzioni tecnologiche o ad esempio la realizzazione di opere d’arte, non sono secondo Eckhart Tolle la più grande realizzazione dell’umanità. La più grande opera dell’umanità possibile è in realtà il riconoscimento della propria disfunzione. Riconoscere la propria pazzia, questo sarebbe sintomo di salute, l’inizio di un processo di guarigione e di trascendenza.
Gia’ nel passato alcuni individui hanno tentato di portare consapevolezza sul pianeta, di far emergere una nuova coscienza tra gli umani, i loro insegnamenti sono stati però per gran parte male interpretati e distorti, il mondo non era ancora pronto per loro, e gli insegnamenti che avrebbero dovuto indicare la via al di là della disfunzione, la via verso la liberazione dalla pazzia collettiva, sono diventati invece essi stessi una parte della pazzia.
Le religioni di fatto hanno fomentato odio, sono state motivo di divisione anziché di unificazione, hanno contribuito a creare stati di tensione e di violenza. Attraverso queste credenze, queste ideologie le persone hanno trovato qualcosa in cui potersi identificare, si sono sentite più forti, si è così generato un falso senso del sé. Appartenere ad una religione significa per molti sentirsi nel giusto e vedere gli altri come sbagliati, identificare l’altro come il nemico, come il non credente o il miscredente, qualcuno verso il quale provare avversione, qualcuno da odiare.
L’infinito, l’eterno, il senza nome o come lo si voglia chiamare è stato ridotto ad un idolo mentale in cui dover credere. Tuttavia nonostante le distorsioni che le religione hanno apportato, la verità che queste indicano splende ancora nel profondo. Splende sotto strati e strati di fraintendimenti. Alcuni uomini e alcune donne hanno cercato di preservare la luce di questa verità. All’interno della maggior parte delle religioni sono infatti nati dei movimenti che si discostano dai dogmi della religione stessa, che cercano di portare e di far conoscere l’insegnamento originale.
Questi movimenti, solitamente definiti mistici, sono ad esempio: nella religione islamica il Sufismo, nel Giudaismo la Cabala, nell’ Induismo l’Advaita Vedanta nel Buddismo lo Zen ecc…
Spesso queste scuole vengono viste con sospetto e con ostilità, ovviamente dalle gerarchie religiose istituzionali. A differenza infatti degli insegnamenti classici, questi movimenti enfatizzano la realizzazione e la trasformazione interiore. A queste scuole e questi movimenti esoterici nella maggioranza dei casi vi ha accesso però solamente una minoranza di persone, purtroppo il numero non è mai stato abbastanza elevato, per ora, da avere un impatto significativo sulla profonda inconsapevolezza collettiva.
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