01.2 La mente è “Maya”

  1. Un Nuovo Mondo di Eckhart Tolle

Tratto dal capitolo 1, pagine 16 – 22

Appunti di Katia Toninelli

 

Nella storia dell’umanità due personaggi in particolare, secondo Eckhart Tolle, auspicavano che gli umani potessero compiere una trasformazione ed illuminarsi. Considera Buddha e Gesù infatti dei veri precursori, i primi fiori dell’umanità, esseri umani rari e preziosi. Probabilmente però a quel tempo non era ancora possibile che il loro messaggio fosse capito e che la loro saggezza fosse compresa. I loro insegnamenti sono stati così fraintesi e con il passare del tempo largamente distorti.

Tolle si chiede allora se l’umanità è ora pronta ad un vero risveglio, anzi immagina che lo sia. Questo libro “Un nuovo mondo” non vuole essere un libro di puro interesse ma un libro che porti ad un profondo cambiamento. Lo scopo della lettura di questo libro è quello di lasciare che la propria coscienza si apra, Tolle vuole risvegliare le persone, dare loro un’intuizione attraverso la quale iniziare un processo di risveglio, un processo che per qualcuno magari è già iniziato con la lettura di un altro libro o di insegnamento spirituale, con l’incontro di un maestro, oppure attraverso una perdita o la sofferenza.

Una parte essenziale del risveglio è il riconoscimento di quel “voi” che non è risvegliata: cioè l’ego. In questo testo troveremo descritti gli aspetti principali dell’ego, di come agisce sia a livello individuale che a livello collettivo. Se si vuole attuare un vero cambiamento è importante per cui capire qual è il meccanismo di base, e fondamentale è sapere riconoscerlo e smascherarlo. Nel momento in cui riconosco la mia inconsapevolezza allo stesso modo così do luce alla mia consapevolezza.

Eckhart Tolle definisce disfunzionale, e al servizio dell’ego, tutto ciò che invece riteniamo il normale stato della mente, che ci ha però portati ad una vita fatta di comportamenti violenti, aggressivi e folli. L’Induismo ha attribuito all’aspetto disfunzionale, cioè la forma di malattia mentale collettiva, il nome di “Maya” ovvero il velo dell’illusione, anche il Buddismo usa un termine per questo: “Dukka” che può essere tradotto come sofferenza, insoddisfazione, per il Cristianesimo invece è il “peccato originale”.

La mente umana è veramente intelligente ed ha usato questa intelligenza anche in ambiti sublimi come la letteratura, la pittura, la musica, l’architettura ecc… Purtroppo però è stata adoperata dall’uomo soprattutto in maniera incredibilmente distruttiva, basta pensare solo a quante guerre ci sono state durante il XX secolo o guardare i notiziari per rendersi conto della pazzia che non è diminuita, anzi che sta continuando in questo secolo. Gli umani stanno infliggendo alla loro stessa specie, ma anche ad altre forme di vita su questo pianeta un enorme crudeltà.

L’inconsapevolezza che siamo parte di un tutto può portare solo alla nostra stessa distruzione. Paura, avidità, e sete di potere sono quelle forze motrici psicologiche alla base di tutta questa violenza e alla base degli incessanti conflitti nelle relazioni personali. L’ego ci spinge ad avere sempre di più e a consolidare la nostra identità attraverso il conflitto. Riconoscere questo significa riconoscere la propria disfunzionalita’ e poter far accadere un cambiamento nella nostra consapevolezza.

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